mercoledì 24 ottobre 2007

RATATOUILLE!!

Fantastico, finalmente è uscito! Sì, il tanto atteso film col topolino con ambizioni culinarie, lo aspettavo da tempo e finalmente l'ho visto l'altra sera! Animazione strepitosa, disegni incredibili, in più di un'occasione i disegni sembravano realtà. Poi c'è lui, Remy, il piccolo chef, che ha un faccino dolcissimo. Ma soprattutto il film si svolge... nella cucina di un blasonato ristorante francese e dovete vedere com'è ricostruita bene, davvero fedele alla realtà anche per quanto riguarda la gerarchia dell'ambiente culinario. Strepitosa secondo me la figura della giovane cuoca, l'unica donna in cucina, una vera dura che tra l'altro va anche in moto; quando si presenta al giovane cuoco-per-sbaglio fa un ritratto delle donne chef molto realistico, almeno da quello che mi sembra di aver capito leggendo qualcosa di Anthony Bourdain (Kitchen Confidential, edito da Feltrinelli, moooolto carino e imperdibile per gli amanti dell'ambiente!). Poi la storia, un po' banale se vogliamo ma comunque carina, richiama una sorta di topos letterario-culturale, e cioè...
E DA QUI IN POI NON LEGGETE SE NON AVETE VISTO IL FILM!!
...che alla fine, più dei piatti supersofisticati preparati da chef superstellati e pluripremiati, vincono i sapori semplici, quelli che in un boccone evocano i ricordi d'infanzia, di quando quel piatto te lo preparava la mamma o la nonna, di quando andavi in cucina e ti avvolgeva quel buon profumo di cibo e d'amore, di quando la vita era ancora semplice e non ti dovevi preoccupare di nient'altro se non di quale gioco avresti voluto fare quel pomeriggio, di quando la Domenica significava ancora FESTA al 100% e non doversi ritagliare un'ora di riposo tra 600 impegni per ciò che non hai potuto fare in settimana! Dato che sono un po' sotto pressione in questo periodo l'argomento mi ha assai toccata.. vorrei aprire una bolla spazio-temporale e dedicarmi soltanto al mio sogno "segreto", ovvero di avere un ristorantino con pochissimi tavoli, dove cucinare come se lo facessi per gli amici, cose semplici per offrire il piacere di stare in compagnia intorno a un tavolo, senza pensieri. Ma non è possibile, ahimè, dunque mi diletterò di offrirvi la mia personale versione della

RATATOUILLE
Io uso, per due persone:
1 patata (circa 250 g)
2 zucchine
2 pomodori rossi tondi
1 cipolla dorata
A piacere si può aggiungere peperone giallo e una melanzana tagliata a fette e lasciata un'oretta a perdere l'acqua di vegetazione, dopo averla cosparsa di sale grosso.
Affettare la cipolla a rondelle, mondare le altre verdure. E' molto carina l'idea che ho visto nel film di affettare le verdure sottilmente usando una mandolina, conferisce eleganza al piatto. In una teglia da forno sistemare le verdure alternandole a strati in diagonale, cioè uno strato di patate appoggiate al bordo della teglia, poi uno di cipolle, uno di zucchine e uno di pomodori. In questo modo tutte le verdure sporgono un po' e possono dorarsi. Il tutto va salato, pepato e cosparso con un bel giro di olio di oliva. Poi si va in forno, a 180° per almeno 25-30 minuti. Il forno è meglio se ventilato, poi negli ultimi cinque minuti di cottura azionate il grill per dorare meglio le verdure. E' ottima servita con una salsa al basilico, con o senza aglio, una specie di pesto preparato con basilico, sale, parmigiano, pinoli e l'eventuale aglio (una puntina!!) tutti pestati insieme nel mortaio, allungando con olio extra vergine fino a ottenere consistenza cremosa.

Ok, io la chiamo ratatouille, ma la ricetta originale è un po' diversa. Intanto vi dico che viene da touiller, che significa rimestare, e inoltre si cuoce in pentola e non al forno. Somiglia un po' alla nostra peperonata o alla caponata; si mettono peperoni verdi e gialli, zucchine, melanzane, pomodori, cipolle, aglio, sale e pepe, erbe provenzali (timo, lavanda, maggiorana, origano) e a volte anche basilico. Si accompagna a riso o pane.

Bon appetit!!

lunedì 8 ottobre 2007

COUS COUS DI AGNELLO


Eh, stasera sono prolifica così, dopo mesi di assenza ho deciso di tornare alla grande! Non voglio infilarmi nel cul de sac delle considerazioni sul senso della vita che, oggi più del solito, premono per farsi spazio nella mia testa, perciò mi limiterò a dare ricette (si vede che era destino...) Dunque stavolta andiamo a tuffare la testa nella cultura araba, in senso lato, diciamo mediterranea, che si avvale di prodotti favolosi della terra che ritroviamo anche nella cucina del Sud della nostra Italia. Incontreremo infatti la carne di agnello, cara ai sardi e alle discendenze more in genere, l'uvetta, lo zafferano (si vede che ho la fissa?scusate, lo adoro!!), il peperoncino e la semola di grano duro, incocciata nel modo tutto particolare che diventa il cous cous. Pe rfortuna si trova precotto, una volta ho letto il procedimento ma è molto laborioso e richiede grande esperienza. La maggior parte delle cucine del sud ha una sua forma di cous cous, in Sardegna direi si possa assimilare alla fregola, a Lampedusa lo cucinano con pesce e tendenzialmente in brodo, a Favignana quelle due genie delle sorelle Guccione hanno inventato Frascatole, un piatto a base di semola incocciata grossa e servita in brodo di aragosta. Il termine Incocciare fa riferimento alla tecnica di preparazione del cous cous, coiè lavorando la semola con acqua fino a formare delle palline molto piccole.

Comunque, stasera fa freddo da me, e mi si acuisce la voglia di cotture lunghe...


Rosolate 2 cipolle in olio e burro, unite 2 carote tagliate a rondelle, un po' di peperoncino. In questa base profumatissima rosolate 800 g di agnello, salate e pepate, poi unite 2 pomodori, 100 g di fave, 50 g di ceci lessati, una bustina di zafferano sciolto in un po' di acqua, 50 g di uvetta fatta precedentemente rinvenire in acqua tiepida. Coprite bene e cuocete per almeno tre quarti d'ora, piano. Deve proprio essere un umido saporito, ma poi dobbiamo farlo asciugare, non prima di avere aggiunto 2 zucchine scure tagliate a rondelle.

Prepariamo il cous cous, in genere le dosi per quello precotto sono tipo quelle del riso, un bicchiere di semola ogni 2 commensali, e per ogni bicchiere di semola uno di acqua. Bollite l'acqua, io non la salo, versate la semola e coprite, lasciando gonfiare per 5 minuti. Poi sgranate la semola con una forchetta, e aggiungete un po' di grasso, olio o burro (quest'ultimo è meglio...). Nel pentolone, che possibilmente dovrebbe essere di coccio, nel frattempo la salsa dell'agnello si sarà addensata. Via dal gas, dunque, e una bella manciata di prezzemolo tritato o, meglio, coriandolo, ma non si trova dappertutto qui da noi.


Servitelo come bellissimo, e buonissimo mi auguro, piatto unico. Bon appetit!

BAVARESE ALLO YOGURT CON SALSA AI FRUTTI DI BOSCO


Questo classicone è stato per me un'autentica scoperta, per ciò che riguarda la salsetta che lo accompagnerà. L'ho preparato per una cena con le amiche, e ho finito tanto per cambiare per mangiarmi tutta la salsa avanzata, alla faccia dell'ospitalità!

Per la bavarese fate bollire 125 ml di latte con 125 grammi di zucchero (siate precise, i dolci sono l'unica cosa che a mio parere richiede davvero precisione nelle dosi, pena una loro non riuscita, mentre io in genere sono una fan dell'andare a occhio, e a lingua) e una stecca di vaniglia. Intanto ammollate 6 g di colla di pesce (3 foglietti) in acqua. Quando il latte bolle, spegnete il fuoco, incorporate la colla di pesce, fate raffreddare. Nel frattempo montate 250 g di panna liquida freschissima e FREDDISSIMA (mettetela pure in freezer 10 minuti, non lo sapevo ma viene meglio), ma non troppo, deve restare cremosa. Infine incorporate allo sciroppo di latte e zucchero lo yogurt, 300 grammi, intero, bianco, semplicissimo, oppure viene bene anche con quello magro, ma non usate quelli con aggiunte di zucchero o panna che renderebbero troppo dolce il tutto, e la panna montata. Mescolate piano dal basso verso l'alto. Versate in satmpini individuali, che avrete unto con poche gocce di olio di riso. Ce ne vengono circa 6-8. In frigo per almeno 4 ore, ma meglio farli il giorno prima. Poi prendete un bel mixer a immersione con il suo bicchiere e frullate una busta di frutti di bosco surgelati, ovviamente scongelati, più un cucchiaio o due di zucchero, ma per favore non fateli troppo dolci. Vedrete che la consistenza di questo frullato sarà fantastica, densa, con tutti i semini croccanti. Usatela per nappare generosamente la vostra bavarese sformata, e completate con un grappolino di ribes rosso che fa tanto alta cucina....