Oggi sono prolifica, e vi voglio far venire una bella idea per celebrare un giorno di festa, di quelli in cui ti alzi miracolosamente con calma, e hai il tempo di fare una buona colazione a casa con le persone che ami... io adoro le brioches, e benchè siano simbolo della colazione da bar, trovo molto gustose anche quelle preparate in casa. Non sono come quelle del bar, intendiamoci, suppongo per motivi di lievitazione ma soprattutto di cottura e di eccipienti miglioratori vari utilizzati dalle pasticcerie, ma proprio per questo vi divertirete a cucinare le VOSTRE!! Ultimamente mi è presa la fissa delle farine, che va di pari passo con quella dei semi, e dei pani vari. La panificazione è un mondo molto interessante... prima o poi me lo devo comprare quel libro, "Pentole e provette", che racconta le basi chimiche su cui si fonda la riuscita di certe prelibatezze gastronomiche, o la loro... non riuscita, tipo perchè la maionese impazzisce tanto per dirne una. Non ho mai fatto la maionese!
Non divaghiamo, e veniamo alla confezione di questi dolci squisiti. La parola che si usa in Inglese è bellissima, to bake, sarò pazza ma mi evoca perfino il profumo del pane che viene sfornato! La musicalità dell'Inglese trovo non abbia eguali, ma forse gli anglofoni dicono così della nostra lingua...
Dunque, è assolutamente obbligatorio che vi procuriate la farina Manitoba per questa ricetta.
Vi riporto ciò che dice Wikipedia a proposito di questa farina:
"La farina manitoba è una farina di grano tenero (Triticum aestivum) del Nord America di ottima qualità. Viene definita una farina "forte" per distinguerla da altre farine più deboli. La "forza" (in inglese "strength") della farina viene indicata dal valore del coefficiente "W": più alto è il valore, più la farina è forte. Una farina debole ha un valore W inferiore a 170 mentre la manitoba ha un valore W superiore a 350. La caratteristica di questa farina è di contenere una grossa quantità di proteine insolubili (glutenina e gliadina) che, a contatto con un liquido nella fase d'impasto, producono glutine. Il glutine forma una tenace rete che, negli impasti lievitati trattiene i gas della lievitazione permettendo un notevole sviluppo del prodotto fino durante la cottura; nel caso delle paste alimentari trattiene invece gli amidi che renderebbero collosa la pasta e permette una cottura al dente. Si trova in confezioni industriali e anche in pacchi per uso domestico; viene usata dal fornaio, dal pasticciere, in pizzeria e nell'industria della pasta all'uovo. I molini spesso la adoperano per "tagliare" altre farine, aumentando in questo modo il coefficiente W totale della farina. L'impasto fatto con la manitoba risulterà più elastico e più forte, adatto per la lavorazione di pane particolare (la baguette francese, panettone e pandoro), della pizza e di particolari paste alimentari. Ideale anche per la preparazione del Chapati, un pane indiano a base di farina, acqua e sale (con l'aggiunta talvolta di semi di sesamo)."
La differenza, vi giuro, si vede tantissimo. Otterrete una lievitazione pazzesca, da far invidia al pasticciere. Poi, non so per quale motivo, ma la Brioche verrà meglio se procederete per due step distinti:
1. preparare una prima base lievitata, a base di sola farina, lievito e latte
2. riprendere in mano il primo composto e aggiungere altra farina e, solo allora, uova, zucchero e burro
Le dosi:
- 300 gr di farina Manitoba
- 80 gr di burro morbido
- 100-120 ml di latte, intero
- 2 tuorli d'uovo
- 50 grammi di zucchero (questa quantità vi darà brioches non troppo dolci, quasi un pane, ma io le preferisco. Ah, e uso fruttosio al posto dello zucchero bianco, ma non credo faccia differenza...)
- lievito di birra, 3/5 di cubetto circa (ogni cubetto basta per 500 gr di farina, ergo...), ma anche 3/5 di bustina se usate quello secco
Queste dosi vi consentiranno di ottenere 4 grosse brioches o 6 più "normali", fate vobis...
Fate sciogliere il lievito in 100 ml di latte intiepidito, poi preparate la pasta base con 200 gr di farina, il lievito, un pizzico di sale e il latte. Questo primo impasto riposerà 40 minuti.
Riprendetelo in mano, aggiungendo i tuorli, il burro, lo zucchero e la farina che rimane, impastando con un altro goccio di latte se fosse necessario. Formate una bella palla, che riposerà stavolta per due ore (eh, vi serve un po' di tempo...).
A questo punto già sarete stupiti della lievitazione, ma non è finita! Dividete il composto, se intendete fare delle brioches singole. Questo è il momento in cui potrete arricchire i vostri dolci con uvetta, frutta secca, semi di girasole o di zucca, pezzetti di cioccolato fondente (maniglie, porte, cani, avrebbe detto Elio a questo punto!), oppure potrete creare un incavo nella pasta da riempire con marmellata o nutella (che liffo...). Quando avete dato la forma alle paste, lasciatele di nuovo riposare ben distanziate fra loro finchè non raddoppieranno di volume. Infine passatele in forno, dopo averle spennellate con un tuorlo d'uovo, o con latte, e cosparse di zucchero di canna, o granella. Io uso uno Sfornatutto e le lascio 20 minuti circa, di cui dieci a temperatura 170° e 10 a 150°, ma dipende anche dalla forma.
Guardate che belle!! Poche cose danno soddisfazione estetica al cuoco quanto i dolci...